2.18 a.m. di sabato mattina, domani si lavora ma questo può attendere! Quello che devo scrivere sale veloce la scala delle mie priorità…
Si rientra dall’ennesimo banchetto, stavolta Rock in Bassa
a Santa Maria, ma tutto è diverso! Ringrazio davvero Giulia, Lori e Mauro il cui contributo è per me prezioso e fonte di ammirazione e soprattutto abbraccio forte Mattia perché le parole a volte proprio non bastano…
Si è parlato, scherzato, venduto (poco), discusso ma tutto è diverso… In quasi
due anni di !U.K Club Francesco e Davide sono per la prima volta lontani, sono in AFRICA. La sola parola “Africa” è commovente, la vedo cosi lontana dalle mie gambe e cosi vicina alla mia pancia che mi sembra di sentirla davvero. Loro guardano il mio stesso cielo ma vedono più stelle, l’illuminazione è fioca è il tempo non manca di certo per ammirare questo splendido scorcio di vita vera…
Gli Zingari sono partiti davvero, hanno preparato il loro fagotto e ci hanno lasciato. Sono andati a vedere con i loro occhi la culla dell’umanità, alcune immagini rimarranno stampate indelebili in loro, altre svaniranno veloci, altre ancora dovranno essere dimenticate per tornare a vivere “all’occidentale”. Il nostro progetto ci ha portato fin là; bisogna documentare, rendere trasparente la situazione agli occhi dei più scettici!
Molte cose nella vita non seguono il giusto corso, l’asticella viene sempre spostata un po’ più in alto ma stavolta “abbiamo” deciso di saltarla. Come Club coronare un sogno, un’idea, guardare la strada percorsa e trovarsi proprio dove sospettavamo di essere non può e non deve corrispondere a nessun prezzo.
La voglia di conoscere una realtà cosi complessa d’altronde è figlia del bisogno di vivere nella
verità, di non fare a finta di niente quando le cose vanno male. Ripeto per l’ennesima volta che non ci siamo mai sentiti più buoni o più bravi di nessuno; la nostra filosofia di pensiero è un’esigenza, le nostre magliette vestono solo la punta di quell’iceberg che molto altro ha da dire. Francesco e Davide sono testimoni diretti delle contraddizioni di questo mondo; dove c’è fame vera c’è anche voglia di aiutarsi, di condividere quel poco che si ha. Mentre dove la fame non c’è l’egoismo del privato rende il bisognoso un ostacolo, un problema, subentra la paura che possa volere un poco del nostro
benessere quando invece magari vuole solo una pacca
sulla spalla ed un sorriso! Ma soprattutto mi chiedo che male possa esserci a desiderare un futuro migliore per se e per i propri cari… Siamo proprio sicuri che anche noi non cercheremmo di sfuggire alla miseria per guadagnare un’aspettativa di vita migliore? Non è semplice casualità il fatto di essere nati nella parte buona del pianeta?
In questi giorni “solitari”
penso a quanto è bello condividere qualcosa… Capire che da solo avrei combinato poco o nulla! Devo ammettere che quei due “bolscevichi” hanno veramente molto entusiasmo da donare. Se penso a quante ore abbiamo passato seduti a quel tavolo ad arrovellarci su come fare meglio, su come fare conoscere il nostro progetto, su come “arrivare” alla gente mi viene da sorridere. E poi i primi successi (nel nostro piccolo), la gente si interessa e il progetto decolla, il !U.K Club sembra piacere; i primi soldi partono per il Mali, ne aiutiamo pochi ma poi ne partono altri, ne aiutiamo di più ma sempre troppo pochi! E poi viene voglia di partire tu stesso perché il progetto non è più parte di te ma sei te! Una grande storia
di amicizia e un’insanabile voglia di non arrendersi questo è alla fine il Club! L’Africa come il mondo non la salveremo ma il messaggio è chiaro “noi ci mettiamo le maglie ma il resto lo salviamo tutti insieme”.
Era molto che non scrivevo nel nostro Blog, ero poco ispirato, ero troppo arrabbiato ma l’Africa e le sue storie di uomini grandi che camminano tra la gente comune non può che impressionare e fare passare tutto in secondo piano. Quindi scrivo
di questa bella storia sperando, un giorno, di toccare con le mie mani quella terra rossa che sembra colmare qualsiasi vuoto!
Ciao Zingari
Michele !U.K Club
Il concetto di equilibrio definisce il nostro universo.
Il cosmo, il nostro pianeta, le stagioni, l’acqua, il vento, il fuoco e la terra si trovano tutti in equilibrio perfetto. Noi umani siamo l’unica eccezione.
Abbiamo disegnato su questo nostro pianeta dei confini che lo dividono in continenti e nazioni e per un essere umano nascere casualmente all’interno di taluni confini piuttosto che in altri significa avere garantiti
quei diritti che dovrebbero essere universali ma che purtroppo non lo sono!
Ma un bambino, non è forse un bambino in tutto il mondo????
In questo nostro mondo c’è abbondanza e tutta l’umanità potrebbe stare bene, peccato che quest’abbondanza non venga equamente distribuita. La parte ricca ha talmente tanto di tutto da trovarsi a dover affrontare sempre maggiori malattie sia fisiche che psicologiche legate al troppo benessere, di contro, la parte povera non ha nemmeno i beni di prima necessità!
Penso che per noi che siamo nati e che viviamo nella parte di mondo più fortunata sia un dovere adoperarci, individualmente e insieme agli altri, per portare quell’equilibrio che manca!
Come dici tu non possiamo far finta che il problema non esista solo perché la cosa non ci riguarda direttamente e allora immaginiamo che non esistano confini e che ad avere bisogno di aiuto siano dei nostri connazionali.
Il modo c’è e voi ragazzi di !UK CLUB ce lo state dimostrando con il vostro progetto!
In attesa di leggere il diario di viaggio nel Mali di Francesco e Davide vi saluto citando una frase detta dal Dalai Lama:
La compassione e l’’amore non sono solo dei lussi. Come fonte di pace interiore ed esteriore, essi sono fondamentali alla sopravvivenza della nostra specie.
Queste sono parole di grande valore che descrivono perfettamente il nostro bisogno di armonia.
Ciao
Annalisa
Innanzi tutto Annalisa, grazie per questo tuo nuovo e prezioso commento.
Le tue parole sono assolutamente condivisibili e noi, per quello che possiamo fare, cerchiamo ogni giorno di sensibilizzare le persone nel combattere l’immobilità e l’inerzia di questo nostro Occidente.
Siamo appena tornati dall’Africa e posso dirti che i nostri problemi sono briciole e che nonostante la crisi, tutto sommato, viviamo in un certo benessere (solo economico si intende).
Abbiamo però perso l’umanità e parole come solidarietà, libertà, accoglienza, sorriso, bellezza, imparare, vivere.
Potrei farti un elenco infinito di parole ma mi fermo qui.
Ora sappiamo dare il giusto significato a questi termini e dei dizionari, che teniamo su una mensola impolverata, potremmo tranquillamente disfarcene!
In tre settimane i nostri cuori si sono riempiti di ogni sentimento a abbiamo vissuto veramente, dimenticando lo scorrere meccanico del tempo che caratterizza normalmente le nostre giornate.
Abbiamo riso, pianto, parlato, riflettuto, fatto importanti amicizie, siamo entrati in simbiosi con il bellissimo popolo maliano e questo pezzetto di Africa ce lo siamo portati a casa e gelosamente lo custodiremo nelle nostre anime, così come si conservano i migliori amici e gli amori più belli.
Niente tutto questo morirà, ma al contrario, diventerà linfa per una nuova vita.
Spero di averti spiegato, anche se in breve, quella che è stata una grandissima esperienza.
Potremmo parlare per ore di questi giorni africani, ma al momento siamo ancora spaesati e poco lucidi.
Rischieremmo quindi di non trovare le parole giuste che possano farvi capire cosa abbiamo provato.
Non appena tutto questo scombussolamento passerà, metteremo on line tanti contributi, sia scritti che visivi e allora forse un pò di nebbia se ne andrà e tutto sarà sicuramente un pò più chiaro.
Grazie mille ancora per il tuo contributo.
A presto.
Sono appena tornata dal mare, e sono felice di essere di nuovo a casa, ho un sacco di amici che mi aspettano!! Non facciamo in tempo a disfare le valigie, che stiamo gia preparando tiramisu e sangria, “sarà una serata fantastica” penso tra me e me! C’è tutto pronto, sto uscendo di casa, sono le 20:22, solamente 7 minuti di ritardo e il cellulare della mamma squilla, è Michele, dice che dovevamo gia esser a casa sua! Mannaggia che precisione sto ragazzo!!! Di corsa andiamo da lui, dove Alessandra e altri amici ci stanno aspettando per nascondere la macchina! Entriamo e ci facciamo dipingere la faccia da alcune ragazze presenti, una bella scritta “!U.kclub” rossa sulle guance! Veniamo informate sul piano della sorpresa, arriva una macchina, noi siamo dentro, al buio, apriamo la porta, accendiamo le luci e parte la musica (grazie Dj Mauro :D)! Ognuno con un piccolo strumento, ci mettiamo a ballare Waka Waka! Non ve l’aspettavate eh?! Eppure eccoci qui, tutti per voi!! Ordiniamo le pizze, e i due fratelli Pesce vanno a prenderle! Valia si scatena con la musica, indossiamo le parrucche e scattiamo un po di foto! Insomma, proprio una serata al top! Ma non è finita! Quando terminiamo di mangiare, i due zingaracci ci fan vedere le loro foto e ci raccontano un po di questa loro fantastica esperienza!! Ah, l’Africa non se la scorderanno mai!! Verso mezzanotte passata, però, la stanchezza prende il sopravvento, salutiamo tutti e andiamo a casa! Grazie davvero ragazzi!! 🙂