Con grande piacere pubblichiamo un pensiero estremamente interessante e condivisibile della nostra “Militante (non politica)” ANNALISA…
Come tutti i genitori che amano i propri figli, ho sempre cercato il modo migliore di crescere i miei cercando di educare me stessa ad uno dei mestieri più difficili; quello appunto del genitore!
Il pezzo sulla “fine del mondo”
ci fa riflettere su ciò che veramente conta nella vita e a tal proposito ho cercato di riassumere alcuni contenuti di un libro che mi è sembrato una valida guida.
“COSA VOLETE DAVVERO PER I VOSTRI FIGLI?” Wayne W. Dyer
Se dovessimo fare un sondaggio fra tutti i genitori che conosciamo chiedendo loro cosa desiderano maggiormente per i propri figli penso che tutti li vorrebbero felici, amati e capaci di amare, in grado di godersi la vita apprezzando ogni giorno come un miracolo, capaci di sentirsi realizzati e importanti come individui indipendentemente da ciò che fanno, positivi verso se stessi e verso la vita sapendo come affrontare gli inevitabili problemi senza
cadere in nevrosi o depressioni, capaci di apprezzare il presente, sensibili e rispettosi verso la natura e l’umanità….
Sicuramente questi genitori non sono ossessionati dall’idea che i figli diventino ricchi, che abbiano una casa lussuosa, un matrimonio perfetto o una vita familiare da sceneggiatura televisiva. Si pongono invece obiettivi
realistici. Consapevoli che i beni materiali non assicurano la felicità, non insegnano ai figli a rincorrerla attraverso il possesso di cose.
Ma allora viene da chiedersi, se è vero che molti genitori desiderano poter coltivare nei figli quella attitudine ad apprezzare la vita, cos’è che non funziona fra quello che sinceramente ci auguriamo e la realtà con cui ci scontriamo tutti i giorni???
Perché sono tante le vittime dello stress? Perché é così dilagante il fenomeno delle dipendenze da droghe, alcool, gioco d’azzardo,? Perché tanta collera e aggressività nel mondo? Perché ricorriamo alle pillole per dormire, per stare svegli, per allentare la tensione, per ricaricarci, per stimolare l’energia? Perché la gente per ottenere considerazione ricorre alle misure estreme? Perché tante persone vivono nella paura e si sentono al riparo solo fra le mura domestiche?
Potrebbe forse essere che la maggior parte di noi non è in grado di trasmettere ai figli la gioia di vivere perché noi stessi non abbiamo mai imparato questo semplice segreto???
In effetti non possiamo insegnare ciò che non conosciamo e si sa, l’esempio è il modo più efficace di educare.
Se ci proponiamo di essere per i figli un esempio di persone che sanno come prendere la vita, non solo per il loro bene, ma anche per noi stessi, riflettiamo su quello che nella vita conta realmente!
Troppo spesso sopravvalutiamo l’apprendimento di regole, l’acquisizione del sapere, i riconoscimenti e le conquiste esterne, come un avanzamento di
carriera e la capacità di accumulare denaro. Troppo spesso li consideriamo i valori più importanti che una persona possa avere, a scapito della fondamentale qualità di saper essere felici.
Forse, le stesse risorse che vengono investite per sviluppare la sfera della conoscenza o del “sapere” andrebbero investite anche per quella del “sentire”! In effetti dentro di noi sappiamo che nelle situazioni importanti della vita ad avere il sopravvento sono le emozioni.
Dobbiamo mettercela tutta per insegnare ai ragazzi
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ad essere forti e vitali in quella sfera della loro vita del “cosa provo”! Desideriamo che imparino a vivere senza condizionamenti, aiutiamoli a diventare persone “senza barriere”! Avremo delle persone che hanno grande rispetto di se, fiducia nelle proprie risorse, persone che anziché lamentarsi agiscono e non si lagnano con gli altri della loro cattiva sorte, non si tormentano per i rimorsi del passato ma fanno tesoro delle esperienze senza deprimersi per ciò che ormai è successo. Persone che credono nei valori come l’amore, il rispetto, la giustizia, la pace. Il loro approccio verso l’esistenza è di collaborazione; non si sentono in gara con gli altri e raramente confrontano se stessi per misurare i progressi personali. Cercano la verità, infischiandosene del consenso altrui. Sanno vivere il presente, non li ossessionano le incognite del futuro o le nostalgie del passato. Evitano di esprimere
giudizi perché sono convinti che ognuno ha diritto di fare liberamente le proprie scelte fino a che non interferiscono con il diritto altrui di fare lo stesso!
Vivere la vita come esperienza massima con molta soddisfazione: è questo che contraddistingue l’individuo libero. Se capiamo l’importanza di farne esseri liberi, perché diventino adulti realizzati, forse potremo verificare che i problemi che non siamo stati capaci di sradicare – povertà, fame, guerra, criminalità, inquinamento ambientale …- potrebbero essere efficacemente affrontati da una generazione di persone molto più forti sul piano personale.
Forse, ma è solo un’ipotesi, se essi non sono ossessionati da piccoli, insignificanti problemi, se sentono un senso di pienezza e di scopo, saranno più determinati nell’affrontare i grandi problemi.
Dice un vecchio proverbio cinese:
Se hai un anno di tempo, pianta un seme.
Se hai dieci anni, pianta un albero.
Se hai cento anni, educa
la gente.
Immaginiamo un mondo di genitori consapevoli, che educano i figli alla libertà, una generazione emotivamente stabile e profondamente motivata che non ragiona più nei termini distruttivi che hanno dominato fino a oggi la terra. John Ruskin scriveva: “ Il paese più ricco è quello che nutre il maggior numero di uomini nobili e felici”.
Questo è più di un obiettivo: educare la gente a creare intere nazioni dove la maggior parte degli uomini sono nobili e felici. Non c’é eredità più grande!
Con obiettivi così alti, penso valga la pena quantomeno di provarci!
Buona consapevolezza a tutti.
Annalisa
Un pezzo prezioso che davvero fa riflettere su “azioni” e “reazioni”, dove si respira una prospettiva differente che sa di positivo…
Complimenti Annalisa, la nostra artista non delude mai!